Oggi voglio parlarti del perché non mangio animali e della mia esperienza nel mondo dell’alimentazione vegetale
Avevo pochi anni quando i miei genitori hanno deciso di prendere una cagnolina.
Si chiamava Clara.
Io e Clara siamo cresciute insieme.
Lei la mia sorella dispettosa ed io la sua sorella dispettosa.
Non ho mai percepito Clara come un animale tanto diverso da me, se non per i peli (forse).
Lei, proprio come me, aveva i suoi bisogni, le sue preferenze ed il suo carattere.
Insomma, individuo io ed individuo lei.
Il tempo è passato e lei se ne è andata…
Piu’ tardi è entrata a far parte della nostra famiglia un’altra cagnolina, Camilla.
Tutta un’altra tipa, con un carattere davvero da ”rompiballe number one”, una vera testarda.
Sempre un cane, sì ma, totalmente diversa!
Durante gli anni della nostra convivenza mi sono iscritta alla facoltà di Dietistica.
Una facoltà in cui, tra una materia e l’altra si studia anche come vengono prodotti gli alimenti.
I nostri insegnanti, alcuni anche veterinari dei macelli, omettevano alcune parti dei processi produttivi che riguardavano l’animale ancora vivo (purtroppo per poco).
Per questo motivo ho deciso che dovevo approfondire di piu’ e lì è iniziato a muoversi qualcosa dentro di me.
Qualcosa con cui ero nata, ma che il tempo e la società era riuscita a farmi dimenticare, o meglio offuscare….
Io, che mi professavo da sempre amante degli animali e anche di quelli che magari i bambini si ”divertivano ad uccidere”, tipo le meduse (genitori?!).
Ecco, questa mia convizione è morta quando ho compreso cosa stavo finanziando ogni giorno.
Ogni giorno finanziavo qualcuno che ingravidasse un animale per mettere al mondo un altro essere vivente con il solo scopo di ucciderlo.
Pulcini tritati vivi, vitelli rinchiusi in dei box allontanati dalle loro madri pochi secondi dopo il parto, animali selezionati geneticamente per essere piu’ produttivi possibili ma con enormi problemi di salute.
Ma tanto lo scopo è uccidere e non c’è spazio per la vita men che meno di qualità.
Alpeggi dove gli animali pascolano due mesi all’anno per poi rimanere rinchiusi in stalla ed in catene per tutto il resto del tempo…..Potrei andare avanti e anche tanto ma non lo faccio. (Almeno per ora).
Per me questo è quasi bastato per capire che non ero coerente con me stessa ma, la ”botta finale” l’ho ricevuta quando sono andata a visitare un rifugio di animali (ormai) liberi da questa sofferenza.
Un luogo di rispetto reale.
Qua, ad ogni animale non-umano (già anche noi ogni tanto dovremmo ricordarci che siamo animali) non gli viene chiesto di vivere per darci il suo latte, la sua pelle, le sue carni, etc…. Qua, si rispettano tutti senza chiedere nulla, men che meno la vita.
Finalmente, DOPO TUTTO QUESTO, il muro che la società mi aveva messo, mattone su mattone, davanti agli occhi…. si è sgretolato.
Ho capito che nella mia vita non era necessario pagare per tutta questa sofferenza e vorrei aggiungere, FORTUNATAMENTE!
Il contesto in cui vivo infatti mi fornisce:
-cibo a sufficienza per fare delle scelte
-conoscenze scientifiche sulla nutrizione
-un’aria così inquinata che se riesco ad avere un minore impatto ambientale è solo meglio….
Tutto questo mi ha portato a prendere per ME la decisione di iniziare a seguire un’alimentazione vegetale.
Questo articolo voleva essere una presentazione del mio percorso verso questo mondo.
Ogni scelta è valida e deve essere rispettata.
Quello che mi auguro è che sia sempre una scelta consapevole.
P.S. Voglio ringraziare anche le mie due cagnoline per avermi fatto capire,fin da subito, che non siamo così diverse.
Individui che chiedono rispetto per la propria vita.